<p>La relazione tra arte e politica ha ovviamente assunto nei secoli forme e sfumature diverse. In alcuni casi il legame è stato diretto e ha visto artisti assumere anche un ruolo politico, come per esempio con Jacques Louis David a cui il Louvre di Parigi dedica in queste settimane, in occasione del bicentenario dalla morte, una grande mostra retrospettiva.
</p><p>In altri momenti il potere politico ha cercato un suo stile per promuoversi richiamandosi a capitoli considerati magistrali della storia dell’arte, come è accaduto in Italia durante il ventennio fascista che scelse di ispirarsi a un’arte antica idealizzata.
</p><p>Linguaggi ed estetiche diverse che si accompagnano forse anche a motivazioni diverse, e di conseguenza, per usare un termine più politico che artistico, a strategie diverse adottate sia dagli artisti che da chi li sostiene.
</p><p>Per riflettere su questi temi <a href='https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/voci-dipinte/' target='_blank'>Voci dipinte</a> ha invitato lo storico dell’arte <b>Michele Dantini</b> autore di numerosi saggi tra i quali figura anche <i><a href='https://www.donzelli.it/libro/9788868438111' target='_blank'>Arte e politica in Italia. Tra fascismo e Repubblica</i></a>, Donzelli 2018.</p>