317 - Diocleziano dilaga: in Occidente perseguitati buon senso e dottrina cattolica
SEP 18, 20239 MIN
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Diocleziano è tra noi. Appaiono sempre meno e sempre più sfumate, infatti, le differenze sussistenti tra l’operato dell’imperatore romano (244-313 d.C.), divenuto tristemente celebre per la ferocissima persecuzione scatenata contro i cristiani, e quel che accade ovunque oggi con tanto di carcere e sacrifici umani, a qualsiasi latitudine e longitudine del mondo. Anche nel “civilissimo” Occidente.Negli Stati Uniti, ad esempio, tre attivisti <i>pro-life </i>– Jonathan Darnel di Arlington (Virginia), Jean Marshall di Kingston (Massachusetts) e Joan Bell di Montague (New Jersey) - sono stati dichiarati colpevoli di aver violato il <i>Face </i>ovvero <i>Freedom of Access to Clinic Entrances Act</i>, la legge federale sulla libertà di accesso agli ingressi delle cliniche abortiste. Oggi rischiano una condanna a 11 anni di galera, per avere, il 22 ottobre del 2020, pregato e cantato inni all’esterno della Washington Surgi-Clinic della capitale americana e per esser successivamente entrati in modo non-violento nella struttura per aborti tardivi, peraltro sospettata di averne praticati anche a nascita parziale e d’aver consentito illegalmente la morte di bimbi sopravvissuti all’aborto. Nell’atto d’accusa si legge: «<i>Lo scopo della cospirazione </i>[degli attivisti <i>pro-life</i>-NdA] <i>era creare un blocco per impedire alla clinica di fornire servizi di salute riproduttiva e ai pazienti di ottenerli</i>». A condurre il processo sarà una donna, il giudice Colleen Kollar-Kotelly, già sostenitrice di Hillary Clinton: ha già vietato agli imputati di appellarsi al Primo Emendamento, che tutela la libertà religiosa, per spiegare le proprie azioni.