I “diritti” (presunti)? Solo quelli delle donne. I figli ammazzati nel grembo materno? Contano zero. È questo in sintesi il messaggio urlato lo scorso 7 ottobre ad Assier, nel Dipartimento di Lot, in Francia, nel corso di una manifestazione, «<i>Fest’IVG</i>», che ha mantenuto nei contenuti, nonostante le scarse presenze, le proprie lugubri promesse, rivelandosi l’apoteosi dell’ideologia di morte oggi imperante a livello sociale, politico, morale.L’evento, promosso dall’associazione <i>Planning Familial</i>, è stato organizzato davanti al municipio di Assier. L’obiettivo era e resta quello di costituire una sorta di fondo centrale con cui finanziare trasferte all’estero (in particolare, in Spagna, Regno Unito e Paesi Bassi) per garantire gli aborti oltre termine. Il che, in Francia, è illegale. La normativa vigente, infatti, introdotta nel marzo 2022, fissa alla 14ma settimana di gravidanza il limite ultimo, oltre il quale non è più possibile abortire.«<i>La mia bella parrocchia infangata dai mercanti di morte!</i>», che invocano «<i>il delirio della pianificazione familiare</i>», ha commentato il parroco, Don Guillaume Soury-Lavergne.