Camus ha scritto che “nominare un oggetto in modo sbagliato è aggiungere una disgrazia a questo mondo”. Non capita tutti i giorni di intervistare un’insegnante di yoga e meditazione che è anche insegnante, traduttrice e interprete di tibetano. Grazie a Tania Martinelli in questo episodio di Yoga21100 abbiamo affrontato il tema della comunicazione e del linguaggio spaziando dall’arte del dibattito propria della cultura monastica tibetana, alla traduzione di parole appartenenti a culture lontane fino a far luce su termini molto utilizzati ma spesso non compresi a fondo. Ecco che parlare di meditazione come di familiarizzazione con i processi mentali per uscire dalla sofferenza e apprendere un nuovo modo di decodificare le emozioni ci ha regalato una preziosa, nuova chiave di lettura. Come sempre non è mancato lo spazio dedicato alla pratica, all’asana e al mondo dello Yoga per disabili, pratiche in cui l’insegnante non “fa Yoga”, ma “è Yoga” e mette in campo ascolto, sensibilità e creatività. Insomma, come sempre una puntata densa di contenuti e di spunti per illuminare con una nuova luce la pratica e la vita. Tania ha condensato esperienza, competenze, simpatia e disponibilità e noi come sempre abbiamo spento i microfoni sentendoci arricchite e grate!

Yoga 21100

Manuela Stura,Stefania Cataldo

Tania Martinelli - IL POTERE DEL LINGUAGGIO, MEDITAZIONE COME FAMILIARIZZAZIONE, YOGA E DISABILITA’

JUN 12, 202274 MIN
Yoga 21100

Tania Martinelli - IL POTERE DEL LINGUAGGIO, MEDITAZIONE COME FAMILIARIZZAZIONE, YOGA E DISABILITA’

JUN 12, 202274 MIN

Description

Camus ha scritto che “nominare un oggetto in modo sbagliato è aggiungere una disgrazia a questo mondo”. Non capita tutti i giorni di intervistare un’insegnante di yoga e meditazione che è anche insegnante, traduttrice e interprete di tibetano. Grazie a Tania Martinelli in questo episodio di Yoga21100 abbiamo affrontato il tema della comunicazione e del linguaggio spaziando dall’arte del dibattito propria della cultura monastica tibetana, alla traduzione di parole appartenenti a culture lontane fino a far luce su termini molto utilizzati ma spesso non compresi a fondo. Ecco che parlare di meditazione come di familiarizzazione con i processi mentali per uscire dalla sofferenza e apprendere un nuovo modo di decodificare le emozioni ci ha regalato una preziosa, nuova chiave di lettura. Come sempre non è mancato lo spazio dedicato alla pratica, all’asana e al mondo dello Yoga per disabili, pratiche in cui l’insegnante non “fa Yoga”, ma “è Yoga” e mette in campo ascolto, sensibilità e creatività. Insomma, come sempre una puntata densa di contenuti e di spunti per illuminare con una nuova luce la pratica e la vita. Tania ha condensato esperienza, competenze, simpatia e disponibilità e noi come sempre abbiamo spento i microfoni sentendoci arricchite e grate!