Pillole per l‘anima - parole per il cuore
Pillole per l‘anima - parole per il cuore

Pillole per l‘anima - parole per il cuore

Monica Fontana

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Parole dall‘anima per l‘anima. Le nostre relazioni interpersonali e con l‘ambiente circostante dipendono all‘angolazione in cui guardiamo.  Se cambio io, il mondo cambia. Una prospettiva del counseling per chi non conosce questo approccio nella relazione d‘aiuto.  Affronto diversi argomenti che hanno tutti una cosa preziosa in comune, l‘essere umano in tutte le sue sfumature.

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Transazioni - La svolta nella relazione incomincia da noi stessi
JUN 13, 2021
Transazioni - La svolta nella relazione incomincia da noi stessi
A volte, in una transazione tra due individui si verifica uno scambio tra genitore e bambino, oppure tra adulto e bambino, o tra genitore e adulto, e così via. A volte però si verificano delle transazioni confuse, ovvero uno dei tre stati viene contaminato da un altro o dagli due insieme. Oppure avviene un’esclusione di uno o dell’altro. Se raffigurati i tre stati dell’io sono rappresentati come dei cerchi posti in verticale l’uno sopra l’altro in modo che un punto delle rispettive circonferenze sia a contatto con l’altro. In questo modo i cerchi risultano sì a contatto, ma sono distinti. Se vi è una contaminazione degli stati dell’io, due cerchi (o anche tutti e tre) potrebbero mescolarsi ed entrare negli spazi rispettivi. Si parla in questo caso di contaminazione dell’Adulto. (...) Un altro tipo di confusione tra stati dell’Io è l’Esclusione. Ad esempio, un individuo che ha un Adulto contaminato dal Genitore, con esclusione del Bambino, potrebbe essere dominato da un forte senso del dovere. (...) Quello che può aiutare in tutti questi casi nella relazione è la posizione dell’Io sono Ok - Tu sei Ok, che il counselor (o l’esperto nella relazione d’aiuto) assume. Questa posizione non si costruisce d’emblée, ma a sua volta è importante che il counselor abbia lavorato su di sé per riconoscere le proprie dinamiche. Solo così può comprendere l’altro, può entrare in empatia, può acquisire l’accettazione incondizionata di cui parlava Rogers (e di cui ho parlato nei primi episodi). (...)
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17 MIN
Relazioni, carezze …OK?
JUN 6, 2021
Relazioni, carezze …OK?
Appena nato il bambino si trova catapultato in un mondo completamente diverso dal quale era abituato a stare. Dal calore del ventre materno, costantemente nutrito, avvolto, cullato, senza bisogno di chiedere perché ogni suo bisogno non è nemmeno propriamente un bisogno perché viene colmato ancora prima che si manifesti, si trova a sentire freddo, fame, rumori vari. Si trova in un momento in cui si sente solo, finché non arriva la carezza, l’accoglienza di qualcuno, della madre, del padre, che lo rassicurano e gli fanno percepire di non essere solo. E questo si manifesta ogni qual volta si trova a sentire qualcosa di nuovo, per cui necessita di essere accolto, avvolto, di ricevere “carezze”. .... La richiesta di carezze diventa come un richiamo a ripetere lo stesso copione e per giunta, a confermarlo. Per cui il bambino (e in seguito ciò avviene nell’individuo cresciuto) ricerca costantemente la prova di non essere ok, facendo delle cose che richiamano l’attenzione, per avere una sculacciata, una sgridata, che per lui rappresentano le carezze. Con gli altri coetanei, spesso vuole dimostrare di essere di più, di essere superiore, (“il mio giocattolo è meglio del tuo” “io ho una barbie, io invece ne ho tre e sono più belle” etc.). Da grande ostenterà l’avere soldi, una casa bella, un lavoro remunerativo, etc, che rappresenteranno le nuove “carezze”, ma che saranno momentanee e porteranno ad una continua ricerca di carezze a un di più. Come uscire dallo schema del non OK?
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22 MIN