ROMA (ITALPRESS) - "La mia missione di vita è dimostrare che l'arte può essere uno strumento di innovazione sociale, per far star meglio le persone: cerco di realizzare delle performance per ricordare quello di cui i media non parlano più". Lo ha detto la bodyperformer Francesca Chialà, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica "Primo Piano" dell'agenzia Italpress. Chialà, attivista per i diritti umani, è anche fondatrice del movimento artistico "La festa delle sette arti" che "promuove i diritti umani, sociali e ambientali: ogni performance che realizziamo mette insieme le diverse arti e anche diversi sport, con finalità concrete, supportando diverse associazioni - soprattutto quelle meno visibili - e coinvolgendo un pubblico variegato. Promuoviamo l'economia del dono e la cultura della solidarietà: non chiediamo né soldi alle istituzioni o alle imprese, ma tutto il lavoro si basa sul dono degli artisti e degli atleti sportivi che partecipano gratuitamente a questo lavoro. Anche i media ci aiutano tantissimo: più visibilità abbiamo, più le istituzioni si prendono carico delle questioni su cui noi alziamo l'attenzione".<br /><br />fsc/sat/mrv

Primo Piano

Agenzia di Stampa ITALPRESS

Chialà "L'arte può promuovere l'innovazione sociale"

OCT 17, 202418 MIN
Primo Piano

Chialà "L'arte può promuovere l'innovazione sociale"

OCT 17, 202418 MIN

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ROMA (ITALPRESS) - "La mia missione di vita è dimostrare che l'arte può essere uno strumento di innovazione sociale, per far star meglio le persone: cerco di realizzare delle performance per ricordare quello di cui i media non parlano più". Lo ha detto la bodyperformer Francesca Chialà, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica "Primo Piano" dell'agenzia Italpress. Chialà, attivista per i diritti umani, è anche fondatrice del movimento artistico "La festa delle sette arti" che "promuove i diritti umani, sociali e ambientali: ogni performance che realizziamo mette insieme le diverse arti e anche diversi sport, con finalità concrete, supportando diverse associazioni - soprattutto quelle meno visibili - e coinvolgendo un pubblico variegato. Promuoviamo l'economia del dono e la cultura della solidarietà: non chiediamo né soldi alle istituzioni o alle imprese, ma tutto il lavoro si basa sul dono degli artisti e degli atleti sportivi che partecipano gratuitamente a questo lavoro. Anche i media ci aiutano tantissimo: più visibilità abbiamo, più le istituzioni si prendono carico delle questioni su cui noi alziamo l'attenzione".<br /><br />fsc/sat/mrv