<description>La Siria post-Assad &amp;egrave; un paese frammentato tra attori locali e occupato da potenze straniere, tutti armati e interessati a partecipare al negoziato per i nuovi assetti territoriali. Hayat Tahrir Al-Sham (HTS) di Al Jolani guida la transizione a Damasco, ma al di l&amp;agrave; dei dubbi tentativi di accreditamento internazionale, un processo politico inclusivo e indipendente sembra difficile. Le minoranze etniche religiose (alawiti, cristiani, sciiti, ismailiti, drusi, curdi) sono gelose della propria autonomia rispetto alla maggioranza sunnita e il rischio che le tensioni sfocino in conflitto aperto resta alto. In un momento cos&amp;igrave; fluido, l&amp;rsquo;influenza della Turchia &amp;egrave; massima. Oltre alle sue specifiche mire anti-curde, Ankara conduce il negoziato regionale e fa da intermediario fra HTS e gli Stati Uniti (presenti a sostegno dei curdi e contro l&amp;rsquo;ISIS, chiss&amp;agrave; ancora per quanto con Trump) e fra HTS e la Russia per il futuro delle sue basi militari nel Mediterraneo. Intanto Israele, dopo aver provocato l&amp;rsquo;uscita dell&amp;rsquo;Iran, si costruisce da solo la sua zona cuscinetto.&lt;p&gt;See &lt;a href="https://omnystudio.com/listener"&gt;omnystudio.com/listener&lt;/a&gt; for privacy information.&lt;/p&gt;</description>

Il grande gioco

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Ep. 28: La spartizione del potere in Siria

DEC 11, 202416 MIN
Il grande gioco

Ep. 28: La spartizione del potere in Siria

DEC 11, 202416 MIN

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La Siria post-Assad è un paese frammentato tra attori locali e occupato da potenze straniere, tutti armati e interessati a partecipare al negoziato per i nuovi assetti territoriali. Hayat Tahrir Al-Sham (HTS) di Al Jolani guida la transizione a Damasco, ma al di là dei dubbi tentativi di accreditamento internazionale, un processo politico inclusivo e indipendente sembra difficile. Le minoranze etniche religiose (alawiti, cristiani, sciiti, ismailiti, drusi, curdi) sono gelose della propria autonomia rispetto alla maggioranza sunnita e il rischio che le tensioni sfocino in conflitto aperto resta alto. In un momento così fluido, l’influenza della Turchia è massima. Oltre alle sue specifiche mire anti-curde, Ankara conduce il negoziato regionale e fa da intermediario fra HTS e gli Stati Uniti (presenti a sostegno dei curdi e contro l’ISIS, chissà ancora per quanto con Trump) e fra HTS e la Russia per il futuro delle sue basi militari nel Mediterraneo. Intanto Israele, dopo aver provocato l’uscita dell’Iran, si costruisce da solo la sua zona cuscinetto.

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