Il quadro si sta chiarendo, il perito radarista Enzo Dalle Mese, che ha avuto un ruolo chiave nelle indagini, mette insieme i diversi attori di quella notte per cercare di capire cosa possa essere accaduto. Alcune domande sono destinate a rimanere aperte, ma forse – a dirci la verità su quanto accaduto – non è chi ha parlato, ma chi ha scelto di rimanere in silenzio. Il relitto del DC9 si trova dal 2006 nel Museo della Memoria di Ustica dove lo scrittore Daniele Del Giudice ha immaginato che la notte si ascolti un lento gocciolio, «come se il mare che per anni ha premuto le molecole di metallo, una volta a terra e all’asciutto, continuasse a uscirne, gocciolando, e l’aereo non smettesse mai di liberarsene».
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Era il colonnello Gheddafi l’obiettivo dell’attacco dei caccia? «Quando lo intervistai – racconta il giornalista di Repubblica, Maurizio Molinari – mi disse che ad abbattere l’aereo di Ustica erano stati gli americani e che volevano colpire lui». Nel corso degli anni le indagini sull’abbattimento dell’I-TIGI hanno conosciuto tentativi di insabbiamento, silenzi, reticenze e anche diverse morti sospette, come quella del maresciallo Mario Alberto Dettori, al lavoro nel centro radar di Poggio Ballone, cruciale per capire cosa accadde la sera del 27 giugno. «Pochi giorni dopo mi chiamò e mi disse: “Siamo stati noi”», racconta il capitano dell’aviazione Mario Ciancarella.
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È il 25 novembre 1980, sono passati cinque mesi dalla caduta del DC9. John Macidull fa parte dell’agenzia governativa americana che indaga sui disastri aerei. Analizza il tracciato radar della sera del 27 giugno 1980 e si chiede: quei due puntini che corrono verso il DC9, cosa sono? Chi avrebbe potuto attaccare l’aereo? L’aeronautica militare negò che quella sera fossero in corso esercitazioni della NATO. Ma Cesare Plantulli Lambert, l’ultimo pilota Itavia a percorrere la rotta Bologna-Palermo, smentisce questa versione. E davvero erano in volo altri aerei militari, quella sera? Davvero avrebbero potuto abbattere un volo di linea? La risposta potrebbe arrivare dal ritrovamento dei rottami di un altro aereo, avvenuto in Calabria: un Mig libico.
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