<description>&lt;p&gt;Lentamente, ma inesorabilmente, le tecnologie per produrre energia dalle onde del mare si stanno consolidando. Seppur non ancora pronte per l&amp;#39;industrializzazione su larga scala, l&amp;#39;impressione &amp;egrave; che quel momento sia vicino. E il progetto COIN &amp;egrave; un esempio di come si stia cercando di colmare quello iato. L&amp;#39;obiettivo &amp;egrave; infatti quello di consolidare CETO, un convertitore di energia del moto ondoso sviluppato da Carnegie Clean Energy, a sua volta partner del progetto. CETO converte in energia il movimento rotatorio delle masse d&amp;#39;acqua sottostanti le onde, e ha per questo la peculiarit&amp;agrave; di rimanere sempre sommerso. A prima vista ricorda un disco volante, con tre zampe che lo tengono fissato al fondo del mare e la testa che galleggia a mezza&amp;#39;acqua, compiendo ampie oscillazioni che sono alla base della produzione di energia di CETO. Ce ne parla &lt;em&gt;&lt;strong&gt;Giuseppe Giorgi&lt;/strong&gt;, ricercatore del MOREnergy Lab (Marine Offshore Renewable Energy Lab) al Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino.&lt;/em&gt;&lt;/p&gt;</description>

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CETO: il generatore di energia che sfrutta le onde e non si vede

NOV 25, 2025-1 MIN
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CETO: il generatore di energia che sfrutta le onde e non si vede

NOV 25, 2025-1 MIN

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<p>Lentamente, ma inesorabilmente, le tecnologie per produrre energia dalle onde del mare si stanno consolidando. Seppur non ancora pronte per l&#39;industrializzazione su larga scala, l&#39;impressione &egrave; che quel momento sia vicino. E il progetto COIN &egrave; un esempio di come si stia cercando di colmare quello iato. L&#39;obiettivo &egrave; infatti quello di consolidare CETO, un convertitore di energia del moto ondoso sviluppato da Carnegie Clean Energy, a sua volta partner del progetto. CETO converte in energia il movimento rotatorio delle masse d&#39;acqua sottostanti le onde, e ha per questo la peculiarit&agrave; di rimanere sempre sommerso. A prima vista ricorda un disco volante, con tre zampe che lo tengono fissato al fondo del mare e la testa che galleggia a mezza&#39;acqua, compiendo ampie oscillazioni che sono alla base della produzione di energia di CETO. Ce ne parla <em><strong>Giuseppe Giorgi</strong>, ricercatore del MOREnergy Lab (Marine Offshore Renewable Energy Lab) al Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino.</em></p>