Mallarmé fa parte della cerchia dei
“poeti maledetti” del
Decadentismo.
Annoiato dal suo lavoro di impiegato va in Gran Bretagna a studiare inglese grazie al quale potrà leggere le opere di
Keats e
Poe. Quando torna in Francia si abilita all’insegnamento, per poter vivere, ed inizia a comporre, e poi pubblicare, le sue prime poesie. Prende ispirazione da Baudelaire, l’amico
Verlaine lo esalterà fra i poeti maledetti, ma la sua poetica sfocerà nel simbolismo ermetico, dove il linguaggio diventerà sempre più oscuro e senza linearità.
Mallarmè organizzava le
“riunioni del martedì” , che divennero celebri, a casa sua, riunioni fra gli scrittori più famosi del tempo,
Valery,
Oscar Wilde, persino
Debussy che metterà in musica alcuni suoi versi.
I nostri consigliAudioascolto:
Elemosina, di Max e Francesco Gazzé: vi invitiamo ad ascoltare questa canzone che è la traduzione della poesia Il mendicante di
Stephan Mallarmé, resa da una musicalità ritmata che entra in simbiosi con il testo. La poesia condensa una serie di sentimenti difficili e contrastanti, che ben interpretano la particolare situazione di chi è costretto a mendicare e vive tra il senso di colpa e lo smarrimento di chi non ce l’ha fatta ad integrarsi in una società che non gli piace.
Vinpeel degli orizzonti, di Peppe Millanta; un romanzo di evasione, un mondo fantastico, quello di Dinterbild, dove storie di quotidiana stranezza conducono la nostra mente in un dove che è un altrove.